Da piazza Caduti per la Libertà è possibile risalire lungo via Barbacana, per giungere ad una delle opere d’arte più note della città: la Chiesa di Santa Chiara, progettata da Bernardo Antonio Vittone su commessa delle Monache Clarisse.
I lavori per la realizzazione dell’opera vennero iniziati nel maggio del 1742 e, dopo sei anni di lavori, la Chiesa fu aperta al culto.
È un vero capolavoro del rococò piemontese con una costruzione a pianta quadrilobata impostata su grandi pilastri che sorreggono la doppia cupola traforata (che il Vittone definì “cupola diafana”) e il capolino. La decorazione pittorica dell’interno è opera di Pietro Paolo Operti e la sua opera è impreziosita dai giochi di luce che le aperture della doppia cupola consentono.
Negli anni ’50 del XX secolo vengono realizzati anche due gradi dipinti di Pietro Dalle Ceste sistemati sugli altari laterali. Il pavimento in marmo che riproduce la proiezione della volta è stato realizzato nel 1942 per opera dei Padri Cappuccini che, succeduti alle Clarisse (le quali monache dovettero sopportare più volte la confisca della Chiesa e dell’annesso monastero), restaurarono la struttura riaprendola al culto attorno al 1930.
Per la sua perfetta acustica, il coro ospita oggi alcune interessanti rassegne musicali.
Foto: Tino Gerbaldo